
Jashari è prossimo al rientro: potrebbe bastare meno di un mese per un ritorno fra i convocati. Ma come verrà utilizzato? Tutto quello che c’è da sapere

Il Milan si prepara a riabbracciare uno dei giocatori più attesi. Dopo settimane di lavoro in palestra e sedute personalizzate, Ardon Jashari sta iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel. Il centrocampista svizzero, arrivato a luglio dopo una trattativa durata due mesi con il Club Brugge, si è fermato a fine agosto per una frattura composta del perone rimediata in un duro scontro di gioco con Santiago Gimenez in allenamento. Un infortunio che lo ha costretto a saltare tutte le partite di campionato finora: ha fatto giusto in tempo a debuttare in Serie A contro la Cremonese alla prima giornata, sostituendo Luka Modric negli ultimi dieci minuti.
L’obiettivo è rientrare tra i convocati di Massimiliano Allegri per la sfida contro la Roma del 2 novembre. In alternativa, il tecnico potrebbe riaverlo per la trasferta di Parma dell’8 novembre, ma il club non intende forzare i tempi. La parola d’ordine è, come sempre, la stessa: nessuna fretta. L’infortunio è serio e non c’è urgenza di affrettare i tempi, viste le prestazioni degli attuali centrocampisti (e con Samuele Ricci che scalpita in panchina). Se non dovesse farcela per quelle due partite, allora il suo rientro slitterebbe a dopo la sosta per le nazionali. La data cerchiata in rosso è ovviamente il derby contro l’Inter del 23 novembre.
Jashari ha un altro problema: la concorrenza
Il centrocampo del Milan, nel frattempo, ha trovato un equilibrio solido. Il trio Fofana-Modric-Rabiot è diventato il riferimento della squadra, con Ricci e Loftus-Cheek a completare la rotazione (anche se l’inglese è spesso utilizzato in attacco).

In questa fase, Allegri non ha intenzione di modificare un assetto che funziona, ma sa che il ritorno di Jashari è importante perché offre nuove soluzioni tattiche. Ad oggi, fra il recupero della miglior condizione fisica e le prestazioni dei titolari, rendono la vita ancor più complicata allo svizzero. C’è però la curiosità in merito alla sua collocazione dal punto di vista tattico. Il suo ruolo è sempre stato quello del playmaker: lo ha fatto benissimo con il Club Brugge, con una particolare propensione a sinistra. Ad esempio, lui sarebbe perfetto in una mediana a due, magari di fianco a uno fra Modric e Fofana. Nel sistema di gioco attuale, può sostituire appunto il croato (ma, se sta fisicamente bene, è intoccabile) oppure potrebbe prendere il posto dell’ex Monaco, con compiti però diversi.
Jashari può sostituire Fofana
Fofana infatti è spesso utilizzato come centrocampista incursore e sembra avere le caratteristiche giuste per quello che chiede Allegri ai suoi mediani. Difficilmente l’allenatore livornese farà a meno di lui, ma una eventuale crescita di Jashari, che garantirebbe ad Adrien Rabiot di sganciarsi e di inserirsi di più in area di rigore avversaria, potrebbe fargli cambiare idea sul lungo periodo. Soprattutto in ottica futura: il Milan lo ha acquistato anche per il suo potenziale: il futuro è suo, insieme a Ricci.
Mediani 🫀 e #valoridimercato 💶 in #SerieA dopo l’update.
Tris Milan con Jashari in vetta 🥇.
Inter dai percorsi opposti: Çalhanoğlu scende ancora, premiato Sučić.
Vi torna tutto? pic.twitter.com/cTnQaW50fs
— Transfermarkt.it (@TMit_news) October 14, 2025
Jashari potrebbe aiutare Modric in costruzione e a dare maggior solidità al centro, sempre con la possibilità di sganciarsi se ci sono le condizioni. A quel punto Rabiot potrebbe giocare in una posizione più avanzata e magari affiancare Pulisic e l’altro attaccante (Leao o Gimenez).
La concorrenza però sarà intensa per tutta la stagione in un reparto con tante soluzioni. Rabiot, Fofana e Modric stanno garantendo continuità, e Allegri non intende alterare equilibri consolidati. Ma le qualità dello svizzero — fisicità, visione di gioco e pulizia nel tocco — potrebbero renderlo un’arma preziosa in corso d’opera. A soli 22 anni, l’ex capitano del Lucerna ha già maturato esperienza internazionale e una mentalità da leader. Il Milan lo ha voluto proprio per questo: un centrocampista capace di coniugare intensità e ordine tattico.
Con il rientro ormai alle porte, Jashari è pronto a rilanciare la sua avventura in rossonero. Allegri conta di reinserirlo gradualmente, concedendogli minuti progressivi fino alla piena condizione. L’obiettivo è averlo al top per l’inizio del 2026, quando la stagione entrerà nel vivo per la volata Scudetto. Il ritorno di Jashari rappresenta una buona notizia per tutto l’ambiente, un segnale di profondità e di crescita della rosa. In una stagione in cui gli impegni si moltiplicano, avere un centrocampista completo come lui potrà fare la differenza nel cammino verso gli obiettivi stagionali.
L'articolo Ardon Jashari fra il rientro e l’incognita tattica: quando torna e come verrà utilizzato è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.