
L’analisi tattica di come sta lavorando il Milan in fase di possesso e in fase difensiva in queste prime sei giornate di Serie A

Non era impossibile da prevedere ma un Milan così positivo è una sorpresa. Certo, si poteva fare ancora meglio, come nel caso dell’ultima trasferta di Torino contro la Juventus. Allegri si è ritrovato di fronte una squadra che, solo pochi giorni prima, aveva giocato in Champions League contro il Villarreal e in difficoltà dal punto di vista del gioco e della solidità difensiva. Eppure, i rossoneri sono tornati a casa con un solo punto (a causa degli errori di Pulisic e Leao). La classifica di Serie A recita terzo in solitaria con 13 punti, davanti ci sono Napoli e Roma con 15 punti. La notizia positiva, oltre ai punti, è che Allegri ha ridato subito un’identità al Milan.
Ed è un’identità, come si poteva intuire, fortemente difensiva. In queste prime sei giornate di campionato, i rossoneri hanno subito tre gol: due su azione (entrambi nella sconfitta d’esordio contro la Cremonese) e uno su rigore (contro il Napoli). Inoltre è la squadra che concede meno xG agli avversari ma è terza per tiri concessi – ma quasi mai pericolosi. Come è stato possibile tutto questo? Analizziamo il Milan dal punto di vista tattico e per entrambe le fasi.
La fase difensiva del Milan: la parola d’ordine è prudenza
E partiamo inevitabilmente dalla fase difensiva, quella che ha dato risultati migliori finora. Già durante la Pre Season, contro avversari di ottimo livello come Liverpool e Arsenal, il Milan aveva dato prova di avere le idee molto chiare fin dall’inizio. La parole d’ordine di Allegri è sempre la stessa: prudenza. La prima pressione dei rossoneri è disorganizzata e sempre in inferiorità numerica (non a caso il Milan è ultimo nella classifica di PPDA).

Si pressa solo in alcune situazioni, ma mai uomo su uomo perché l’idea è di costruire subito una difesa strutturale con una difesa a cinque (possibile grazie al lavoro di Saelemaekers), tre centrocampisti e due attaccanti. In alcuni casi, è addirittura 5-4-1, ma dipende da chi gioca e dalle caratteristiche. Blocco basso e attenzione massima, non c’è fretta di recuperare palla ma solo la volontà di non commettere errori e di non lasciare spazi vuoti. Da questo punto di vista, Allegri non è cambiato. Qualcosa di diverso rispetto al passato juventino, invece, si vede nella fase di possesso.
La fase di possesso Milan, come è cambiato Allegri
Allegri ha una spiccata intelligenza e soprattutto e un uomo di calcio. Sa benissimo che quanto proposto nel suo ultimo triennio alla Juventus non poteva essere ripetuto. Gli è stata data la possibilità di allenare il Milan e la sta sfruttando benissimo con diverse migliorie quando la sua squadra ha la palla. Non è un caso che abbia deciso di cambiare alcuni uomini del suo staff proprio per farsi aiutare a cambiare strada, come solo le persone intelligenti sanno fare.
Sono bastati due minuti per capire che la strategia preparata da Allegri era giusta. Perché questo è un gol preparato: è frutto di studio e lavoro in settimana.
Il Napoli pressa a uomo, ognuno sui riferimenti: Lobotka su Modric è un duello chiave, perché l’uscita dello slovacco… pic.twitter.com/qjz6TPOaQb
— Pasquale La Ragione (@pasqlaragione) September 29, 2025
Sappiamo che Allegri non ha mai chiesto alle sue squadre costruzioni particolarmente ricercate: l’idea di base è quella di andare rapidamente in porta. Alcuni la definirebbero verticalità, ma sarebbe riduttivo e superficiale. Ogni allenatore deve essere verticale perché solo così puoi arrivare alla porta avversaria e fare gol. Allegri però ha inserito nella sua fase di possesso delle combinazioni sfruttando il terzo uomo (che alla Juve si vedevano raramente) in particolare sulle fasce (principalmente a sinistra, per esempio come contro il Napoli sul primo gol). Il possesso è infatti spesso perimetrale e punta proprio a scardinare le difese avversarie dall’ampiezza. Finora è stato fatto un buonissimo lavoro, sul quale però si può ancora migliorare.
L'articolo Come gioca il Milan di Allegri: fase difensiva e di possesso, l’analisi tattica è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.