
I rossoneri erano ad un passo dal risolvere una delle questioni più spinose che continua da diversi anni: invece, c’è stato un dietrofront.

Un’estate frenetica quella del Milan che si è finalmente conclusa. Adesso la palla passa a Massimiliano Allegri. Che, a prescindere dalle difficoltà della società nella programmazione di un mercato più coerente e lineare, ha comunque a disposizione una rosa per puntare subito a vincere. Ad esempio, Antonio Conte è riuscito a farlo un anno fa con una squadra decisamente inferiore in ogni reparto. Insomma, nessuna scusa per Allegri che è stato accontentato anche con l’acquisto di Adrien Rabiot, preso dal Marsiglia per oltre 10 milioni.
Non è arrivato invece il difensore esperto che richiedeva, ma il reparto ha comunque delle qualità e l’arrivo di De Winter non va sottovalutato. Il Milan, insomma, speriamo, sarà protagonista. Fra le tantissime operazioni fatte, fra entrate e uscite, i rossoneri non sono però riusciti a risolvere uno dei problemi più gravi: la risoluzione del contratto di Divock Origi, che resterà sul groppone della società per un’altra stagione.
Risoluzione contratto Origi, cosa è successo
Il contratto di Origi è in scadenza a giugno 2026 e da un anno intero, cioè dal rientro dal prestito al Nottingham Forest, non si vede nemmeno a Milanello per allenarsi. Si dice che abbia fatto una preparazione a parte in altre zone d’Italia. Il giocatore è fuori progetto da tempo: nel corso di questo periodo, ha avuto diverse opportunità per liberarsi dal Milan e per fare continuare la sua carriera altrove: ad esempio, ha avuto offerte da Arabia Saudita e Major League Soccer, ma nessuna di queste è andata a buon fine.

In assenza di altre opportunità, il Milan quest’estate ha provato con forza la strada della risoluzione del contratto e, nel mese di agosto, sembrava davvero vicina. I rossoneri gli avevano garantito una buonuscita del 50% degli emolumenti previsti. Doveva essere la strada per arrivare finalmente alla fine di questa stranissima vicenda, invece da parte del giocatore è arrivato un dietrofront negli ultimi giorni. Ricordiamo che Origi, dal suo arrivo nell’estate del 2022 a costo zero dal Liverpool, percepisce 4 milioni di ingaggio: sul suo contratto vale ancora il decreto crescita, questo vuol dire che al Milan costa poco più di 5 milioni ogni anno. Niente di straordinario, insomma, ma sono soldi che la società avrebbe voluto risparmiare per questa stagione ma a quanto pare non sarà possibile. A meno di clamorosi colpi di scena da qui alle prossime settimane, il belga resterà al Milan fino al termine del contratto. A giugno 2026 si libererà dal contratto.
L'articolo Dietrofront inaspettato e Milan spiazzato: l’accordo è saltato è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.