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Il nuovo Milan di Allegri: equilibrio e controllo, ma Leao resta ai margini

Il nuovo Milan di Allegri: equilibrio e controllo, ma Leao resta ai margini

A Milano sembra essere scoppiato un vero e proprio caso che riguarda l’attaccante portoghese: cosa sta accedendo.

Massimiliano Allegri ha ridisegnato il Milan secondo la sua idea di calcio: solidità, ordine tattico e gestione dei momenti. Con Modric in regia e un modulo più compatto, i rossoneri hanno ritrovato equilibrio ma perso parte della loro imprevedibilità offensiva.

E in questa nuova struttura, Rafael Leao fatica a trovare spazio e ruolo. Dopo stagioni di gioco verticale e pressing alto, il tecnico livornese ha scelto una via più conservativa, in cui la priorità è il controllo dei ritmi e la protezione della difesa.

Allegri, qual è il posto di Leao?

L’arrivo di Luka Modric ha segnato il punto di svolta tattico. Con il croato davanti alla linea mediana, Allegri ha ridisegnato il centrocampo attorno alla sua capacità di dettare tempi e gestire le fasi di possesso. L’impostazione è più ragionata: meno transizioni, più densità nella zona centrale, un baricentro più basso e linee di passaggio corte.

Allegri in primo piano
Allegri, qual è il posto di Leao? (LaPresse) – spaziomilan.it

I due trequartisti (Pulisic e Loftus-Cheek) agiscono spesso dentro il campo, mentre gli esterni puri, come Leao, sono stati progressivamente accantonati. La situazione apre un dibattito interno: rinunciare al talento di Leao è un prezzo giustificato dal nuovo equilibrio o un limite per la crescita del Milan?

Leao e il paradosso del talento: dove inserirlo nel nuovo sistema

Il caso di Rafael Leao è emblematico. Il portoghese resta uno dei giocatori più talentuosi della rosa, ma nel nuovo assetto tattico la sua figura diventa difficile da collocare. Il calciatore è un calciatore d’istinto e spazi aperti. Ama partire largo, affrontare l’uomo, rompere le linee con la progressione.

Leao in primo piano
Leao e il paradosso del talento: dove inserirlo nel nuovo sistema (LaPresse) – spaziomilan.it

Nel nuovo Milan, però, non ci sono più corsie libere da attaccare, e i compiti difensivi sono più rigidi. Allegri chiede disciplina tattica, coperture e partecipazione continua: qualità che il portoghese mostra solo a tratti. La presenza di Modric in regia riduce inoltre la necessità di cercare la profondità immediata: il Milan costruisce con calma, senza forzare le giocate verticali che esaltavano Leao.

La nuova chiave interpretativa potrebbe essere una nuova collocazione, ma serviranno tempo, adattamento e disponibilità da parte di entrambi. Per ora, il Milan di Allegri è una squadra che convince per equilibrio e mentalità, ma che rinuncia, almeno in parte, alla fantasia che aveva reso imprevedibili i rossoneri delle stagioni precedenti.

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