
Da tempo si parla della creazione di una nuova lega europea di basket, le proprietà di Milan e Inter sono interessate: ecco cosa può succedere.

Nonostante le tante critiche ricevute, compreso l’invito a vendere, Gerry Cardinale va avanti per la sua strada. In questo momento ha più progetti sul tavolo per cercare di aumentare gli incassi del Milan e così renderlo più competitivo. Ovviamente, questo comporta anche un aumento del valore complessivo del club e quindi la plusvalenza che può realizzare quando effettivamente deciderà di cedere le sue azioni.
Uno dei progetti che sono cari al fondatore di RedBird Capital Partners è quello riguardante lo stadio di proprietà, che dovrebbe sorgere a San Siro. Dopo il via libera del Comune di Milano per l’acquisizione del Giuseppe Meazza e delle aree limitrofe, adesso deve essere completata la pratica riguardante il rogito. C’è tempo fino al 10 novembre, poi scatterà il vincolo che impedirà di demolire il secondo anello della Scala del Calcio.
Milan, nuovo stadio e… NBA
Tra i progetti che Cardinale guarda con interesse c’è anche quello inerente la realizzazione di un campionato NBA in Europa. Il piano è quello di partire tra due anni: squadre europee, organizzazione americana. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, sia RedBird Capital Partners sia Oaktree Capital Management vogliono essere coinvolte. Le proprietà di Milan e Inter vogliono creare una franchigia di Milano che prenderà parte a questa nuova lega di basket.

La NBA vuole una squadra a Roma e una a Milano. Il commissioner Adam Silver, per Milano, parla da tempo con Cardinale. C’è stato un incontro a New York poco tempo fa, hanno presenziato pure Giorgio Furlani e Paolo Scaroni, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Milan. Da capire il ruolo dell’Olimpia Milano, squadra di proprietà dell’azienda Armani, la quale non sembra intenzionata a lasciare il basket dopo la morte del fondatore Giorgio Armani.
NBA Europe: come funziona il progetto
Come spiegato da Mark Tatum, il vicecommissioner NBA, il progetto prevede di avere delle squadre permanenti in 10-12 città. Regno Unito, Spagna, Italia, Francia e Germania avranno sicuramente delle franchigie, ma non vanno escluse Turchia e Grecia. C’è l’idea di avere un mix di squadre già esistenti, squadre nuove e squadre di calcio che vogliono investire anche nel basket. Inoltre, ci sarebbero previsti 4 slot da assegnare ogni anno per merito sportivo.

10-12 franchigie fisse più 4 slot variabili, dunque, anche se Tatum ha spiegato che in 7-10 anni vorrebbe raddoppiare quelle fisse, coinvolgendo più Paesi. C’è un potenziale enorme in Europa e la NBA vorrebbe sfruttarlo. Serve ancor del tempo per realizzare questo progetto, però c’è la sensazione che diventerà realtà.
Per partire, il progetto ha bisogno del via libera definitivo sia del board NBA sia di quello della Federazione internazionale del basket (Fiba). Rappresenterebbe un’alternativa alla Eurolega, associazione privata di club nata oltre nel 2000 in opposizione proprio alla Fiba. Il costo di ingresso sarebbe tra 250 e 500 milioni di dollari. Real Madrid, Barcellona, PSG, Bayern Monaco, Manchester City e Fenerbahçe si sarebbero già candidate per entrare nella nuova lega. Milan e Inter vorrebbero diventare club multisport, come lo sono Real Madrid e Barcellona. RedBird e Oaktree stanno facendo le proprie valutazioni. Cardinale appare convinto di andare fino in fondo, perché si tratta di una grande opportunità di crescita.
L'articolo In cosa consiste il progetto Milan in NBA: tutti i dettagli e come funziona è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.