L’ex rossonero si racconta a Sky Sports UK tra rimpianti e riconoscenza: la sua esperienza a Milano.
Per molti calciatori San Siro, la maglia rossonera, la storia europea sono elementi che continuano ad attrarre anche chi milita nei club più vincenti d’Inghilterra. È stato così anche per Kyle Walker, protagonista di un trasferimento tanto inatteso quanto significativo nella scorsa stagione.
Il laterale inglese, simbolo di leadership e continuità al Manchester City, aveva accettato il prestito al Milan nel gennaio 2024, in un momento in cui la squadra rossonera cercava stabilità e personalità per risalire in zona Champions.
Walker al Milan: sedici presenze, nessun gol, ma tanta esperienza
La sua parentesi italiana si è chiusa con 16 presenze e nessun gol, ma con il rispetto unanime dello spogliatoio e dei tifosi. Walker ha portato professionalità e mentalità vincente, pur in una fase complicata del Milan, che non riuscì a centrare l’obiettivo Champions. L’avventura si è conclusa senza riscatto: il club non ha esercitato l’opzione, e il giocatore è rientrato in Inghilterra, dove ora veste la maglia del Burnley.

Nonostante ciò, l’esperienza a Milano ha lasciato un segno profondo. In un’intervista concessa a Sky Sports UK, Walker ha parlato apertamente di quella scelta:
“In Premier ero capitano. Avrei dovuto andarmene? Se ci penso ora, probabilmente no. Ma per la prima volta nella mia carriera sono stato egoista e quando arriva un club come il Milan non puoi rifiutare. Probabilmente avrei potuto fare meglio”.
Parole che riflettono un sentimento ambivalente: la consapevolezza di aver seguito un impulso personale, ma anche il rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere.
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