La situazione legata alla curva rossonera continua a far discutere: a prendere posizione, oltre che a sportivi, anche uomini di politica.
Durante un sopralluogo alle case Aler di via Bolla a Milano, Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, si è esposto riguardo la situazione legata alla curva sud di San Siro, storicamente legata al tifo rossonero.
I rapporti tesi tra la dirigenza rossonera e la tifoseria sono sfociati in una vera e propria guerra, divenuta anche mediatica dopo il comunicato ufficiale pubblicato dai “banditi” attraverso i propri canali.
“Con grande rammarico ad oggi, nel regime autoritario imposto da San Siro, non esiste la minima condizione che ci permetta di fare il tifo come siamo abituati da decenni e come accade in tutte le curve d’Italia. Spiace per il mister e per la squadra…”
Questa solo una parte del lungo post pubblicato dalla tifoseria. Si preannuncia perciò una stagione senza tifo organizzato, senza il supporto dei fedelissimi di San Siro. Una situazione quasi surreale, considerando lo status del club meneghino.
Su questa vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini, che non ha mai nascosto la sua fede rossonera, anzi, in occasione dell’ultimo scudetto del diavolo, in tanti video compare proprio il ministro in compagnia di altri supporter rossoneri per le strade di Milano.
Le parole di Matteo Salvini
Senza ultras, San Siro è tristissimo. Se qualcuno ha preso le curve per un luogo di spaccio o di ritrovo di criminalità, è giusto che venga espulso per sempre.
Togliere i colori, i suoni, la musica, le bandiere, gli striscioni, i tamburi, i megafoni, lo spirito e il cuore del calcio da San Siro, non penso sia la soluzione.

Queste le parole del Ministro riguardo una vicenda che ha scosso la tifoseria rossonera, una vicenda che rischia di compromettere anche tutto ciò che gravita attorno al nuovo Milan di Max Allegri.
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