Alvaro Morata presenta la super sfida che apre la Champions League del Milan contro il Liverpool. Di seguito le sue parole in conferenza stampa.
Il rotondo 4-0 rifilato al Venezia è solo l’inizio del percorso del Milan. La squadra di Fonseca ha finalmente trovato il sorriso, ma all’orizzonte il tasso tecnico delle partite si alza drasticamente. A partire da domani, quando i rossoneri saranno di scena per la prima volta nella nuova formula della Champions League. A “San Siro” arriva il Liverpool del nuovo tecnico Arne Slot, reduce da una sconfitta di misura contro il Nottingham Forest.
La gara di apertura può essere già fondamentale per il Diavolo ma anche un’eventuale iniezione di fiducia in vista del prosieguo della stagione. Il focus, ora, è tutto sui Reds, compagine di esperienza che può far male. La super sfida è stata presentata nella conferenza stampa di vigilia da Alvaro Morata. Di seguito le sue parole:
La rincorsa verso Milan Liverpool: “Da quando ho firmato col Milan penso di giocare queste partite, ovviamente non come prima. Questa può essere una semifinale o una finale, com’è già successo. Quando senti l’inno della champions contro il Liverpool è la storia di questo sport e noi non vediamo l’ora“.
Differenza in queste partite: “La Champions è la champions, è diversa da tutto. Non conta come arrivi, abbiamo pochi punti in classifica ma per fortuna è successo adesso e non a fine stagione. In Champions ci sono le migliori squadre d’Europa e quando ti alleni con quel pallone capisci subito l’importanza che ha questa competizione. Siamo carichi per domani“.
Sul Liverpool: “Io ricordo con piacere il gol al Liverpool, ma è il passato e ora abbiamo nuove sfide. Bisogna sognare con la maglia del Milan perde c’è scritto sette sulla maglia e la gente vuole lottare, è una responsabilità, prossimo vincere con tutti“.
Sulla finale degli Europei contro l’Inghilterra: “Una squadra inglese? Speriamo nello stesso finale di Euro 2024. Vuol dire che siamo a un livello massimo e sono contento, la gara di domani è una grandissima sfida per noi. Non ci dirà dove possiamo arrivare perchè è la prima di Champions e avremo modo di lavorare, anche se non c’è tempo da perdere“.
Differenze col calcio inglese: “La differenza più grande è l’aspetto fisico. Tutti dicevano che c’era più show ma ora in Italia ci sono pareggi da 3-3 o 4-4, il campionato è cambiato e il livello si è alzato molto“.