
Ibrahimovic, al Festival dello Sport, ha raccontato cosa successe quella sera a Londra con Allegri dopo Arsenal-Milan di Champions

Zlatan Ibrahimovic è stato ospite del Festival dello Sport a Trento organizzato dalla Gazzetta dello Sport come ogni anno. Lo svedese ha parlato di tantissimi argomenti che lo riguardano, dal passato al futuro. Il presente invece si chiama Milan ed il percorso che la squadra sta facendo con Allegri in panchina: “Lui è un allenatore vincente, ha portato la sua esperienza, equilibrio e stabilità. La società ha fatto una squadra competitiva. Ora facciamo un passo alla volta, tutti uniti per mettere Max nella migliori condizioni di fare bene“.
Allegri è stato spesso, e giustamente, criticato per la scarsa qualità di gioco espressa. Ibrahimovic risponde così a questa domanda: “Il Milan deve vincere, finché vinciamo queste critiche si allontanano. Quando non vinci invece si avvicinano. Tutti ti giudicano per i risultati. Questo Milan sta giocando bene, è un bel mix, ci sono tanti talenti. E non è vero che gioca male“. A proposito di Allegri: fra loro due c’è stato un rapporto di amore e… odio. “Tante volte abbiamo litigato. Tanti si ricordano di quello che è successo a Londra con l’Arsenal. Non mi ricordo se mi aveva fatto una battuta, io gli ho detto che aveva portato due portieri in panchina e lui mi ha risposto che avevo giocato male. E da lì è partito tutto. Con due vincenti sono cose che succedono, sono cose normale“.
Le parole di Ibrahimovic su Juve-Milan e Leao
Si è parlato molto di cosa è successo dopo Juventus-Milan, in particolare fra Allegri e Leao: “Io ero nello spogliatoio con tutta la dirigenza, la squadra e l’allenatore. Erano tutti arrabbiati perché si poteva vincere. Nessuno entra nell’area di competenza di Allegri. Max era arrabbiato, come lo eravamo tutti. Dopo la partita ognuno è pieno di adrenalina, non ti danno la stessa risposta il giorno dopo. Posso dire che tutti erano arrabbiati“.

E, a proposito di Leao, ha ribadito: “Si parla di lui perché è forte, altrimenti non si parlerebbe. Quando abbiamo vinto lo scudetto per me Leao lo ha vinto da solo, faceva la differenza da fenomeno. Ci aspettiamo tanto da lui perché è uno dei più forti al mondo“.
Infine, un parere inevitabile su Luka Modric: “Un maestro. Lui è il calcio, non gioca a calcio. Ha fatto una carriera incredibile. Alla fine dello scorso campionato abbiamo detto che serviva più esperienza. Abbiamo preso prima l’allenatore, poi Modric. Ancelotti ci ha detto che era l’unico giocatore del Real che non si era mai fatto male. Ha una mentalità incredibile. L’esultanza dopo Milan-Napoli dice tutto. Se c’era lui quando giocavo avrei allungato la mia carriera di un paio di anni. Se in campo lui corre, gli altri lo vedono e poi corrono il doppio“.
L'articolo Ibrahimovic e la storica litigata con Allegri a Londra: “Mi aveva fatto una battuta” è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.