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Milan, caso Leao: ecco cosa è successo con Allegri nello spogliatoio

Milan, caso Leao: ecco cosa è successo con Allegri nello spogliatoio

Tra Rafael Leao e Massimiliano Allegri c’è un filo che, come raccontato dalla Gazzetta dello Sport, sarebbe già diventato abbastanza teso dopo la partita tra la Juventus e il Milan. A Torino, una volta rientrati negli spogliatoi, l’allenatore ha richiamato il portoghese davanti ad alcuni compagni: scena lontana dalle telecamere ma colta da più di uno. Il messaggio era semplice e duro.

In sintesi, il contenuto sarebbe stato: se Leao vuole restare centrale nel progetto, deve alzare l’asticella. Altrimenti rischia di accomodarsi fuori, come gli è capitato a tratti con Fonseca, con Conceição e in queste gare di rientro dall’infortunio. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio cosa è successo e cosa potrebbe succedere in vista del prossimo futuro.

Tensione Allegri-Leao in casa Milan: cosa è successo

La serata allo Stadium si è snodata in tre momenti, due dei quali ripresi da DAZN durante la partita. Il tecnico rossonero si è infatti lasciato andare a più di un richiamo nei confronti del numero 10 rossonero e a qualche sfogo abbastanza plateale. Ma il grosso della tensione è scoppiata a fine partita.

A porte chiuse, Allegri è andato dritto al punto: l’atteggiamento visto a Torino non è da Milan. E Leao, primo tra tutti, è chiamato ad aumentare l’intensità. Il cinismo sotto porta non si insegna in quindici giorni, ma l’approccio sì. Non è un caso se tra le frasi finite in audio c’è un Rafa, torna!. E adesso? Come potrebbe evolvere la stagione di Leao e il rapporto con Allegri, con il bene del Milan ovviamente sempre in primo piano?

Milan, il futuro di Leao e la gestione di Allegri

A Rafa quella lavata di capo pubblica non sarà piaciuta, ma sono dinamiche frequenti, soprattutto con allenatori abituati a essere frontali per far crescere i giocatori, in particolare quelli più talentuosi. Ci sono anche attenuanti: Leao è rientrato con Napoli e Juve dopo un mese e mezzo fermo per il polpaccio destro. Non poteva dunque essere brillante e al massimo della forma. Detto questo, la sua storia parla chiaro: la continuità è il nodo. Troppe volte già in passato Leao si accende e si spegne, anche dentro la stessa partita o da una gara all’altra. È lì che si decide il bivio della carriera: restare “forte ma incompiuto” o diventare, definitivamente, un campione.

Ora c’è però una differenza importante rispetto al passato: nel 3-5-2 di Allegri, accanto a Pulisic c’è spazio per un solo attaccante. E la concorrenza oggi è vera: Gimenez porta grinta e sta crescendo di partita in partita, mentre Nkunku ha colpi da top. Forse per la prima volta in assoluto, Leao sente davvero il fiato sul collo. A Milanello tutti vorrebbero un Rafa più maturo, continuo, decisivo. Il filo tra il campione e l’allenatore si è teso in fretta: sta a Leao non farlo spezzare.

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