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Milan-Como a Perth, Calcagno avverte sui rischi per i giocatori

Milan-Como a Perth, Calcagno avverte sui rischi per i giocatori

Il presidente dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori), Umberto Calcagno, è intervenuto sul tema caldo di queste settimane: la partita tra Milan-Como che si giocherà a Perth, in Australia, la prima storica partita di Serie A all’estero. Calcagno ha manifestato tutto il suo scetticismo anche sul tema delle troppe partite che i calciatori devono giocare nel sistema calcio moderno. L’intervista è stata riportata da Tuttosport.

Le preoccupazioni di Calcagno

Sulla partita:
“Il problema non è certo la partita in sé, dato anche che resterà un evento eccezionale. Anche se viene giocata a 28.000 km di distanza, con fusi orari e cambi di temperatura duri da affrontare. Resta il dubbio se sia questo il modello da inseguire“.

Sui giocatori:
“I grandi calciatori hanno già accettato che si debba giocare di più e si debbano cercare nuovi ricavi. La preoccupazione è legata all’impatto sulle loro prestazioni: per fare un esempio, Bastoni l’anno scorso ha giocato più di 70 partite. Però molto probabilmente non ha giocato la settantesima allo stesso livello psico-fisico della cinquantesima. Credo si debbano rimettere le persone al centro del progetto, e parlo anche dei tifosi“.

Sulla tutela dei calciatori:
“Facendo giocare i calciatori così tanto, offriamo uno spettacolo meno bello. Se i calciatori hanno ingaggi importanti è perché sono forti e generano ricchezza. E anche stipendi alti non giustificano il superamento di certi limiti: noi siamo affiancati alla Lega Serie A in una causa intentata, come sindacato mondiale e come leghe europee, contro la FIFA“.

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