Dopo la decisione di giocare Milan-Como in Australia arrivano le prime critiche dietro questa decisione così discussa
Il Milan è pronto a scrivere una pagina storica per il calcio italiano. Il 8 febbraio 2026, la partita di Serie A tra i rossoneri e il Como si giocherà a Perth, in Australia: un evento senza precedenti, reso possibile dall’ok della UEFA. La decisione nasce dall’indisponibilità dello stadio San Siro, impegnato nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Non è la prima volta che il Milan si distingue per lungimiranza e innovazione. Dai tempi di Arrigo Sacchi, passato dal Parma alla guida dei rossoneri, il club ha spesso anticipato i tempi. Sacchi rivoluzionò il calcio italiano con il suo 4-4-2 basato sul pressing costante, la difesa a zona e un approccio iper-offensivo che fece esaltare giocatori come Gullit e Van Basten. Poi arrivò Carlo Ancelotti e il suo celebre “albero di Natale” (4-3-2-1), capace di sfruttare al massimo talenti come Rui Costa e Kakà, dominando in Italia e in Europa. Questa volta la svolta non è tattica, ma storica: per la prima volta una gara di campionato italiano verrà disputata fuori dai confini nazionali. La Lega Serie A ha scelto l’Optus Stadium di Perth, un impianto moderno da 60.000 posti, e l’orario d’inizio è fissato alle 12:30 italiane, corrispondenti alle 19:30 locali, per garantire la massima visibilità agli appassionati italiani: arrivano però le prime critiche sulla scelta.
Milan, Ulivieri criticissimo: “Mandiamoli in Siberia a -50”
Continua a far discutere la decisione di giocare Milan-Como, valida per la 24ª giornata di Serie A, l’8 febbraio a Perth, in Australia. Ieri è arrivato il via libera definitivo dell’UEFA, dopo l’ok dei due club e di FIGC e Lega, per ovviare all’indisponibilità di San Siro, occupato dalle Olimpiadi Invernali. Dalla Svizzera precisano che si tratta di un’eccezione e non di un precedente, ma le polemiche non si placano.

I tifosi rossoneri contestano il mancato utilizzo del loro abbonamento completo, mentre esperti del settore esprimono dubbi sulla scelta. “Se parliamo delle cifre in ballo, potrebbero farli giocare anche in Siberia a -50 gradi”, ha ironizzato Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, sottolineando le temperature torride attese a Perth a febbraio, intorno ai 40 gradi.
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