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Milan: ha senso paragonare Leao a Mbappé?

Milan: ha senso paragonare Leao a Mbappé?
Weah Leao

Giudicate voi se è un’esagerazione per quel che avete visto, ovviamente partendo dall’osservare quanto successo martedì sera a San Siro e non al complesso della sua carriera…

Giudicate voi se è un’esagerazione per quel che avete visto, ovviamente partendo dall’osservare quanto successo martedì sera a San Siro e non al complesso della sua carriera: Rafa Leao può essere accostato a Kylian Mbappé? Se all’andata, il francese era stato dominante e il portoghese ne era uscito ridimensionato, stavolta le parti si sono invertite.

Una descrizione significativa dell’accaduto la fornisce oggi Alessandro Bocci sul Corriere della Sera: «Leao è stato l’anima del Milan che si è rimesso in piedi dopo essere finito al tappeto contro l’Udinese. Una partita perfetta per qualità, dedizione, efficacia. Il gol in rovesciata, che ha sorpreso Donnarumma, è stato la scintilla. Da quel momento il portoghese si è trasformato in Mbappé sino a oscurare il francese, che è il più forte del mondo anche se a San Siro non lo ha fatto vedere. Ora, non basta una partita per metterli sullo stesso piano. Ma Rafa ha i numeri per avvicinare Kylian. Agile, rapido, spietato nel dribbling morbido e fatale, ma anche nell’allungo palla al piede, quasi imprendibile sul primo scatto e bravissimo nella triangolazione stretta».

C’è un fotogramma che può rendere bene l’idea del confronto. Il primo è visibile all’inizio della ripresa, quando ancora le squadre sono sull’1-1: in quel momento, quando bisogna far capire come il Milan si sia ripresentato dopo l’intervallo, Leao fa grandi numeri in uscita, si esalta in soluzioni difficili ma funzionali, denota ispirazione e sicurezza, tanto da concedersi dei rischi. Ecco, questo è esattamente ciò che non fa Mbappé. Il paragone tra i due, anche per la posizione in campo tenuta, non può prescindere dalla consapevolezza della differenza in termini di “lavoro”: il milanista ha convinto tutti per quanta fatica ha fatto al servizio della squadra, cosa che il parigino né fa, ne qualcuno si azzarda a chiedergli. Se questo contributo non sarà un unicum, non rimarrà confinato a un grande match, allora Leao non sarà mai Mbappé per una semplice ragione: non dovrà esserlo per diventare un campione.

calcioNews24.com

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