Le parole di Zlatan Ibrahimović hanno fatto riscaldare l’ambiente rossonero: sullo scudetto, il 44enne la pensa così
La Serie A va in archivio per la seconda volta in questa stagione, a causa degli impegni delle Nazionali: a proposito, il CT Gattuso ha deciso di convocare il difensore rossonero Matteo Gabbia in occasione delle sfide con Estonia e Israele. Nel frattempo Allegri sta lavorando con la restante parte del gruppo non convocata dalle rispettive Nazionali. Focus chiaramente rivolto al match con la Fiorentina del 19 ottobre.
Intanto i supporters del Diavolo si godono l’ottimo momento della loro squadra, terza in classifica e a sole due lunghezze dal primo posto occupato da Napoli e Roma. Nell’ultimo turno, i rossoneri erano usciti con l’amaro in bocca dal match dello Stadium con uno 0-0 contro la Juventus pieno di rimpianti, soprattutto per le diverse occasioni sprecate. Sembrerebbe dunque essere tornato l’entusiasmo a Milanello e proprio di ciò ha parlato Ibrahimović.
Ibra crede nello scudetto
Zlatan Ibrahimović ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, toccando vari punti passati, presente e anche futuri. Dopo aver vinto due scudetti col Milan da giocatore nel 2011 e 2022, lo svedese vorrebbe vincerne uno da dirigente, tanto da dichiararlo apertamente:

Se ci credo? Sì, dobbiamo crederci tutti. Ma è un processo, è un lavoro di team.
L’ottimo mercato messo a segno dal Diavolo sta dando i suoi frutti specialmente a centrocampo con Modrić e Rabiot. Una rosa profonda in tutti i reparti, difesa praticamente impenetrabili con solo 3 reti subite e il vantaggio rispetto alle avversarie di non disputare le Coppe Europee: aspetti che nel precedente campionato sono stati decisivi e hanno permesso al Napoli di laurearsi campione d’Italia.
Nella lotta al titolo bisognerebbe battere le dirette concorrenti, anche se su questo aspetto Ibra è stato categorico:
Non guardo gli altri, ma non per arroganza, perché se dipendo dagli altri vuol dire che non sono abbastanza forte. Devo diventare forte io e gli altri devono guardare me.
“Chivu non deve vincere”, l’avvertimento di Zlatan
Il Senior Advisor rossonero ha poi risposto a una domanda della rosea in cui gli veniva chiesto un parere sull’attuale tecnico dell’Inter Cristian Chivu. Lo svedese ha elogiato il rumeno, ma ricordando la sana rivalità:

Lo conosco dai tempi dell’Ajax. Era una squadra di talenti, lui era il più maturo. Avanti mentalmente e come persona. È stato un campione, come allenatore è presto per giudicare, gli mando un in bocca al lupo ma non deve vincere.
Un piccolo assaggio del derby del 23 novembre che entrambi hanno vissuto in passato da calciatori e adesso sotto una nuova veste.
Ibra ha anche approfittato della lunga chiacchierata per spiegare le mansioni del suo ruolo dirigenziale, presenza voluta fortemente dal presidente Cardinale:
Il mio ruolo non è cambiato, è sempre lo stesso, io rappresento la proprietà. L’anno scorso facevo più di quello che dovevo fare, non me l’ha chiesto nessuno, ero io che mi sentivo di farlo, però non mi piaceva, perché se non posso essere me stesso non sto bene. Non voglio essere ingabbiato e infatti non ho voluto avere un ufficio. Vado io da quelli con cui ho bisogno di parlare.
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