
Leao ha sulla coscienza la mancata vittoria del Milan contro la Juventus, ma dai due clamorosi errori di ieri si può cogliere anche l’aspetto positivo

Difficile darsi spiegazioni sul doppio clamoroso errore di Rafael Leao in occasione di Juve-Milan. Entrato verso la metà del secondo tempo, Massimiliano Allegri era stato chiaro fin dal principio: “Oh Rafa, non farmi arrabbiare” gli ha detto mentre si preparava per entrare (come testimonia un video amatoriale di un tifoso molto virale sui social in questi minuti). E invece, lo ha fatto arrabbiare di nuovo, dopo il disastroso ingresso in Milan-Napoli della scorsa settimana. In quel caso, c’era la giustificazione della condizione fisica: era appena rientrato dopo 40 giorni di stop per un infortunio al polpaccio e, come ha svelato lui stesso in una diretta su Twitch, era in grossa difficoltà dal punto di vista del fiato. Ieri, invece, era reduce da una settimana intera di lavoro con la squadra ed era lecito aspettarsi qualcosa in più. Due errori clamorosi che non hanno alcun tipo di giustificazione, ma proviamo a vederci qualcosa di positivo nonostante l’amaro in bocca per due punti persi.
Juve-Milan e gli errori di Leao: dagli errori si può imparare
Partiamo da un presupposto importante: l’idea di Allegri è di rendere Leao un centravanti, ruolo che aveva ricoperto tanti anni fa con lo Sporting Lisbona e anche con il Lille. E che Rafa abbia nelle sue corde quella posizione lo si è visto proprio in quelle due opportunità sprecate: in entrambi i casi ha fatto movimenti da attaccante vero, e questo è un aspetto positivo da non trascurare.

Nel primo caso, Leao si sfila dai difensori e legge l’arrivo della palla sul secondo palo. Nel secondo caso, invece, attacca perfettamente la profondità. Cosa è mancato in queste due occasioni per fare gol? Tecnica e testa. Leao ha un grosso problema nel fondamentale del tiro e non da oggi: alla soglia dei 27 anni, Rafa non è mai riuscito a correggere questo grosso limite e questo è un problema molto serio. C’è anche una questione di mentalità: nel primo gol sbagliato, un attaccante vero non può mai sbagliare (o almeno la porta la prende).
Gli manca la cattiveria, la voglia di azzannare il pallone e la porta (come ha detto anche Allegri nel post gara). La buona notizia è che entrambe le cose sono migliorabili, ma è l’ora di darsi una mossa. Con un allenamento come Max è la sua ultima opportunità per farlo, altrimenti resterà per sempre il più classico dei vorrei ma non posso. L’aspetto più preoccupante è invece il lavoro di Leao spalle alle porta: ogni volta che ha ricevuto palla con un avversario sulla schiena, l’ha sempre persa e non è mai riuscito né a proteggerla e né a pulirla. Anche su questo bisognerà lavorare tantissimo.
L'articolo Rafael Leao e il doppio clamoroso errore in Juve-Milan: perché si può essere ottimisti è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.