Milan, Reijnders non ha avuto problemi di ambientamento: contro la Lazio ha verticalizzato più del ‘Mago’ Luis Alberto
«Tijjani Reijnders è già nel cuore del Milan e di Milano. In mezzo è lui a dar vita alle azioni della squadra, che si tratti di recuperare palla, costruire o inserirsi al tiro. Ha già scaldato i tifosi rossoneri che stravedono per lui e lo coprono d’affetto: se ne accorge a San Siro o quando gira per le strade della città»: l’incipit del pezzo di Alessandra Gozzini de La Gazzetta dello Sport di oggi evidenzia la bontà del nuovo acquisto olandese. Che nel salto tra l’Az Alkmaar e il Milan non sembra proprio avere pagato nessun dazio di ambientamento e, almeno finora, sono felici entrambe le piazze.
In Olanda perché il club ha incassato quel che voleva e viaggia in seconda posizione, più in alto di quanto raggiunto l’anno scorso. In Italia perché la mezzala – anche se può giocare anche davanti alla difesa – è apparso immediatamente in tutto il suo valore, a partire dalla prova d’esordio quando a Bologna ha fornito l’assist a Giroud per sbloccare il risultato e inaugurare il campionato. Sabato, in Milan-Lazio, ha fornito un’ulteriore prova convincente.
Particolarmente apprezzabile nelle due fasi: Reijnders si è incollato a Rovella quando la formazione di Sarri ha provato a impostare e ne ha fortemente limitato la capacità registica. In occasione del primo gol, poi, è stato lui a tracciare la linea verticale per Leao, gran suggeritore per Pulisic. In quell’azione c’è tutto lui, che al limite dell’area si mette in moto appena riceve palla, guardando avanti e scaricando prontamente per il compagno più avanzato. Apparentemente una giocata semplice, ma è il timing dello scarico palla a renderla decisiva per incidere nella difesa avversaria. Il numero registrato a fine partita di 27 palloni giocati in avanti lo mette in testa ai giocatori di Milan-Lazio, superando persino Luis Alberto, specialista in materia, fermatosi a due in meno.
