La Gazzetta dello Sport oggi propone una serie di duelli che caratterizzeranno Roma–Milan, match fondamentale per conquistare un posto nella prossima Champions League. Se Abraham e Tomori sono gli amici ed El Shaarawy e Diaz sono i creativi, il confronto tra Mancini ed Hernandez si orienta sul carattere: loro sono i “cattivi”. Centrale di destra nella difesa a tre il primo, esterno sinistro basso con propensione all’attacco il secondo, vengono descritti così: «Mancini è famoso per le entrate, i falli, gli atteggiamenti provocatori»; mentre «Theo finisce più di qualche volta faccia a faccia con gli avversari, che lo accusano di provocare». A unificarli, la stima dei due tecnici: «Mourinho e Pioli, naturalmente, prendono il pacchetto completo e non li toglierebbero mai dal campo». Andiamo a scoprire il perché attraverso il FootRadar sul campionato in corso.
FASE DI POSSESSO – L’insieme di Mancini è nettamente più grande di quello di Hernandez. Normale, considerando quanti palloni tocca in fase di costruzione il difensore della Roma. Significativo e premiante è però il dato dei passaggi ricevuti, dove il milanista ha numeri equivalenti. A dimostrazione di quanto sappia farsi trovare libero e come i compagni lo cerchino sapendo quel che può regalare nello sviluppo del gioco.
FASE DIFENSIVA – Le statistiche avvalorano che la cattiveria non è un attributo inventato per l’italiano: è lui a commettere più falli e a collezionare più cartellini. La prevalenza del francese in tutte le voci, dai contrasti ai recuperi, certificano come il milanista rubi l’occhio quando avanza, ma sia assolutamente fondamentale per come si comporta dietro.
FASE OFFENSIVA – Nessun stupore che sia Theo ad avere la prevalenza. Ma Mancini ha dalla sua la prevalenza nei colpi di testa e la pesantezza delle reti che segna, come sa bene la Juve sconfitta all’Olimpico da una sua improvvisa e superba conclusione.
FASE AEREA – Non c’è partita: lavora molto di più in questa dimensione il giocatore della Roma.
In ogni caso, si prevede un confronto ad alto livello tra i due elementi più determinati che giallorossi e rossoneri abbiano nelle loro fila.
