
Snobbato in Italia: "Qualcuno ha detto che ho poca esperienza, come se giocare e allenare in Spagna, Cina, Arabia, Dubai non sia importante. Amo l'Italia, la Serie A è il torneo più difficile dopo la Premier, e un giorno tornerò. Ma vedo che anche i miei ex compagni hanno qualche difficoltà".
Perché ha accettato: "Rino ha aperto una strada e naturalmente l’ho chiamato quando la Dinamo mi ha proposto un contratto. Mi ha detto: 'Una bella squadra, qui si sta bene e puoi lavorare'. Non ho risposto subito sì perché speravo in una chiamata dall’Italia. Ma non potevo aspettare all’infinito...".
Obiettivo chiaro: "Sono venuto qui per vincere il campionato: qui se non si vince hai fallito. E poi per far crescere i giovani: non ci sono grandi budget, ma si cercano quelli di prospettiva. Ho un contratto fino a giugno 2026, poi vedremo".
Il suo calcio: "Un calcio dove il possesso non conta, ma l'intensità si. Il calcio di cui parla Klopp, rock and roll, verticale, avanti e indietro. Va bene un tocco laterale, poi devi andare avanti, sennò ti rifugi in fascia e la palla va in orizzontale. Per la Dinamo il sistema migliore è il 4-3-3. Ai miei difensori chiedo una concentrazione totale". Nel frattempo svolta Cardinale: ha deciso di mandare via...