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“Mi ha detto lui di venire al Milan”: la confessione di Walker fa impazzire i tifosi

“Mi ha detto lui di venire al Milan”: la confessione di Walker fa impazzire i tifosi

Kyle Walker è stato il colpo del Milan in questo gennaio (almeno per ora), riaccendendo l’entusiasmo tra i tifosi. E la sua rivelazione riguardo la scelta per i rossoneri non è certo da meno.

Kyle Walker è il profilo di esperienza che nella rosa del Milan tanto mancava. Un concentrato di leadership e convinzione, un giocatore che tanto ha vinto e che ancora tanto vuole vincere.

La scelta di salutare Manchester per approdare in rossonero non è certo banale: l’inglese vuole riportare in alto e vincere trofei con la maglia rossonera, regalando altre soddisfazioni ai tifosi del Milan.

Kyle Walker ha rilasciato alcune parole ai microfoni di Milan TV e poi ha parlato in conferenza stampa, spiegando il perchè della sua scelta di vestire il rossonero e soprattutto chi lo ha consigliato.

Walker e la rivelazione sul Milan: tifosi spiazzati

Il nuovo acquisto rossonero ha spiegato il perché della scelta del numero 32 della maglia: Per David Beckahm, è un’icona per me. Ho visto che era libero e l’ho preso. Poi contiene il numero che ho avuto spesso nella mia carriera, cioè il 2″.

Kyle Walker
Walker e la rivelazione sul Milan: tifosi spiazzati  – (LaPresse) SpazioMilan.it

Walker ha poi spiegato cosa significhi per lui vestire la maglia del Milan: “É qualcosa di grandioso, da ragazzino ho sempre seguito il Milan e ora indossare questi colori mi rende orgoglioso e mi auguro che sia una seconda metà d stagione positiva”. 

L’inglese ha poi parlato dei rossoneri o ex rossoneri con cui ha parlato prima di venire al Milan, rivelando chi lo ha consigliato nella scelta: “Ho parlato con Abraham, gli ho chiesto com’è la città e com’è giocare per il Milan. Da fuori hai la percezione che è un grande club dove hanno giocato grandi giocatori come Kakà, Ronaldinho, Beckham, Maldini, sono tutti calciatorI a cui mi sono ispirato. Ora sono qui pure io. Abraham mi ha detto che dovevo venire qui e questo ha contribuito alla mia decisione“.

Walker e la sua carriera: le parole in conferenza

“Giocare in questo club è una cosa bellissima. Ho grande ambizione qui. C’è questa possibilità ed è eccellente”.

“Ovviamente ho parlato con Ibrahimovic. Lui mi ha chiarito molte cose, mi ha detto delle grandissime cose a cui si punta qui. Si è parlato della Supercoppa che è stato un buon inizio. A livello di campionato non si sta andando alla grande, ma in Champions c’è chance. Spero di contribuire con la mia esperienza e leadership, affinché il Milan possa tornare a prendersi ciò che vuole”.

Walker
Walker e la sua carriera: tutte le parole – Lapresse – spaziomilan

“Chiaramente durante la mia infanzia le grandi squadre, quando si guardano disputarle la Champions si vedono i tipi di giocatori che hanno giocato in Italia. Volevo vivere questo tipo di emozioni. C’erano tante altre squadre interessate, ma ho avuto la sensazione che fosse il momento giusto per venire qua. Zlatan è stato fantastico, e volevo dimostrare di essere performante anche in Serie A e non solo in Premier“. 

“Penso, in base a ciò che ho visto, la passione, la voglia di vincere, la pressione che dobbiamo mettere su noi stessi per vincere le partite. Poi ovviamente c’è la Champions, dove si gioca contro grandi squadre senza mancare di rispetto al Parma C’è stata una grande differenza tra il primo ed il secondo tempo. Serve entusiasmo, leadership in campo. Zlatan ha parlato di cosa è successo tra Calabria e Conceiçao ieri, ed hanno dimostrato che ci tengono“. 

“Naturalmente vincere una Champions è un sogno che si avvera: ho vissuto una finale incredibile con il City. Bonus vittoria? Non ha influenza, il bonus vero è vincere la Champions. Gioco a calcio per passione e voglio vincere qui col Milan“.

Al vantaggio del Parma hai pensato “Ma chi me l’ha fatto fare?”
“No, è calcio. Succedono delle cose durante le partite, ma al fischio finale abbiamo ottenuto la vittoria che volevamo, che serviva, e siccome che mercoledì abbiamo una partita importante e domenica il Derby, è stato un passo importante per far sì che questa settimana cominciasse nel migliore dei modi”.

Leader? Lo devo fare. Ho spesso lavorato con giocatori più giovani. Nei primi giorni qua ho visto poca fiducia, c’è poca continuità. Però penso che le idee siano buone, le fondamenta devono essere chiare. C’è bisogno di leadership, più disciplina, più fuoco che esce dal corpo e contagia i giocatori. Ma il mio lavoro non sarà solo quello di giocare bene, ma di lavorare bene come leader”.

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