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“Mi chiamavano pippa”: Conceiçao spiazza in conferenza

“Mi chiamavano pippa”: Conceiçao spiazza in conferenza

Il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, torna a parlare in conferenza stampa: l’allenatore rossonero presenta il derby di Coppa Italia. 

È già tempo di tornare in campo per il Milan. Dopo la brutta batosta incassata al Maradona contro il Napoli, per la squadra è arrivato il momento di switchare sulla semifinale di Coppa Italia. Privilegio che il Diavolo si è guadagnato dopo aver eliminato Sassuolo e Roma. La formazione allenata da Sergio Conceicao, nona in classifica in Serie A, ha l’opportunità di dare un senso alla propria stagione strappando un pass per la finale. Per farlo, c’è da superare la rivale di sempre, l’Inter di Simone Inzaghi. Nonostante la situazione in campionato sia critica, il Milan arriva con una certa consapevolezza al primo round di coppa, frutto dei risultati raccolti in questa stagione nei derby che rendono il Diavolo ancora imbattuto. In campionato, i rossoneri hanno conquistato una vittoria e un pareggio, ma ancor più pesante è stato il successo ottenuto in finale di Supercoppa. 

Conceicao presenta il derby di coppa 

Sergio Conceicao ha aperto la conferenza dichiarando: “Se vivo questa partita come la finale di Supercoppa? Il derby è sempre una partita importante per tanti valori. I momenti sono diversi, con anche qualche giocatore diverso. Cercheremo di fare una buona partita. Dobbiamo entrare forte in partita e vincere. Come stanno Thiaw e Leao? Il gruppo sta bene, anche  Loftus-Cheek. È stato operato e sta bene. Sono tutti disponibili, anche se c’è da dire che abbiamo avuto poco tempo per lavorare insieme. Sta a me ora scegliere, domani  scenderà in campo un 11 titolare forte. Anche chi entrerà dalla panchina saprà dare il proprio contributo”.

Per il Milan si tratta dell’ultima spiaggia per accedere all’Europa? Conceicao mettere le cose in chiaro: “Non dobbiamo pensare tanto a queste situazioni. Poi, è chiaro che vincere la Coppa Italia è al strada più corta per arrivare in Europa. Ma in campionato mancano ancora tante partite, che dobbiamo vincere”.

Le dichiarazioni di Conceicao
Conceicao in vista di Milan-Inter – (LaPresse) SpazioMilan.it

Il tecnico si è soffermato anche sul momento di Santiago Gimenez: “Arrivare qua in Italia e fare subito bene non è facile. Ha bisogno di un periodo di ambientamento, è una cosa normale che succede a tutti i giocatori. Parliamo di uno dei migliori campionati al mondo, con grandi allenatori e giocatori. All’inizio mi dissero che ero una ‘pippa’, poi ho vinto la Supercoppa. Ha bisogno di ritrovare fiducia“.

Il Milan non è abituato a questa classifica, ma ci sono ancora tante partite”.

Joao Felix? La stessa cosa di Santiago. Non sapevo del dialogo con Walker, ma sono cose normali fra i giocatori”.

La vittoria della Coppa Italia mi renderebbe soddisfatto? Non lo so. Soddisfatto sicuramente per un trofeo, ma prima va vinto con l’Inter e poi la finale. Questa è futurologia, mi piace vincere giorno per giorno”.

“L’equilibrio è di tutta la squadra, non solo della linea difensiva. Mi piace avere la squadra compatta e corta; ne abbiamo parlato, ma se davanti non facciamo un pressing forte non ce la facciamo”.

“Si può essere allenatori da coppe? Ne ho vinte 9. Gli allenatori vincono o non vincono. Poi c’è il peso del titolo”.

Leao? Non l’ho conosciuto in Supercoppa, lo conoscevo già da prima. Quello che ho detto a Riyad, che può essere tra i più forti del mondo, lo penso. Poi c’è una evoluzione che deve avere. Si dice sempre su di lui se gioca o parte dalla panchina, ma parlare dopo è sempre facile. Le mie sono scelte dettate da che voi non vedete. Sono perplesso da gente di calcio che dice cose dopo la partita. Leao è uno dei migliori al mondo, ma poi bisogna trovare consistenza per finire la stagione con 20 gol e 15 assist”.

Sui momenti meno felici al Milan
“Non c’entro niente con queste guerre. Io parlo di allenatore. Io sono focalizzato a vincere titoli. Ne ho vinti alcuni, 13, allora è quello. Io sono in questa situazione, al nono posto, quando in Portogallo con squadre che lottavo per non retrocedere ero più sopra. Io sono un allenatore che ogni partita lotta per vincere ed arrivare a traguardi importanti, non per il nono posto”. 

Questa partita in una stagione così deludente, può segnare la differenza?
“Noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e vuoto. Se dobbiamo parlare vedete da quanti anni il Milan non vince da quanti anni due titoli. Certo, a livello di classifica è critica, in questo momento non è da Milan. La partita di domani è importante perché ci permette di avvicinarci ad una finale, ad un titolo”.

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