In casa Milan continua la caccia al nuovo direttore sportivo, con Furlani pronto ad avere l’ultima parola: nei prossimi giorni un nuovo incontro.
In queste settimane, la dirigenza di via Aldo Rossi ha un pensiero fisso: trovare il nuovo direttore sportivo. In casa Milan, questa figura manca da quando Paolo Maldini, icona rossonera e bandiera indiscussa, è stato messo alla porta. Da quel giorno, il club ha navigato in acque agitate, soprattutto a livello dirigenziale. A Milanello, la presenza dei vertici si è fatta rarefatta, quasi un miraggio, lasciando squadra e tifosi con un senso di smarrimento che non passa inosservato.
Milan, caccia al direttore sportivo: Furlani al timone della scelta
Mentre i ragazzi di mister Conceição si allenano per la sfida cruciale di domenica sera contro il Napoli, allo stadio Maradona, la dirigenza non sta certo con le mani in mano. L’obiettivo? Pescare il profilo giusto per il ruolo di direttore sportivo del Milan, una pedina fondamentale per rimettere in carreggiata il progetto rossonero. E qui entra in gioco Giorgio Furlani, l’amministratore delegato che sta tenendo le redini di questa ricerca. Due nomi spiccano tra i candidati: Fabio Paratici, con un passato da protagonista alla Juventus, e Igli Tare, che per anni ha dettato legge alla Lazio. Entrambi hanno un asso nella manica: conoscono il calcio italiano come le loro tasche, un requisito che per Furlani è imprescindibile, quasi un dogma.

Non è un mistero che il Milan abbia bisogno di una guida solida in sede di mercato. Dopo l’addio di Maldini, le scelte tecniche sono sembrate spesso un terno al lotto, e i risultati altalenanti di questa stagione – con l’eliminazione dalla Champions e una classifica di Serie A che non fa dormire sonni tranquilli – parlano chiaro. Serve un direttore sportivo capace di dare una sterzata, e Furlani lo sa bene. Secondo le ultime indiscrezioni, riportate da Gianluca Di Marzio, Paratici sarebbe in pole position, ma Tare non è certo fuori dai giochi. L’ex ds biancoceleste, infatti, ha già avuto modo di sedersi al tavolo con Furlani, dopo un incontro preliminare con Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic. Insomma, la partita è aperta, e il Milan non vuole sbagliare il colpo.
Fabio Paratici o Igli Tare: chi è il favorito per il Milan?
Parliamoci chiaro: Fabio Paratici è un nome che fa gola a molti. Con un curriculum da capogiro – nove scudetti consecutivi con la Juventus e un’esperienza internazionale al Tottenham – porta in dote una rete di contatti e una visione di mercato che potrebbero fare la differenza per il Milan. Certo, il suo passato bianconero potrebbe far storcere il naso a qualche tifoso rossonero, ma in via Aldo Rossi sembrano disposti a mettere da parte i campanilismi pur di assicurarsi un profilo di questo calibro. Paratici, tra l’altro, è reduce da una squalifica legata al caso plusvalenze, ma questo non sembra preoccupare Furlani: il suo ritorno in pista è già realtà, e il Milan potrebbe essere la sua prossima sfida.

Dall’altra parte c’è Igli Tare, un uomo che ha fatto miracoli alla Lazio con risorse limitate. Quindici anni di gestione, tre Coppe Italia e una capacità di scovare talenti sottovalutati che farebbe invidia a chiunque. Pensiamo a Sergej Milinković-Savić o a Ciro Immobile: colpi da maestro che hanno scritto pagine di storia biancoceleste. Tare ha dalla sua il favore di Ibrahimovic, che lo vede come un alleato perfetto per ridare slancio al progetto rossonero. Negli ultimi giorni, il suo nome è rimbalzato tra i corridoi di Milanello, e l’incontro con Furlani ha acceso più di una speranza tra i tifosi che sognano un ritorno ai fasti di un tempo.
Perché il direttore sportivo è la chiave del futuro rossonero
Non è solo una questione di nomi, però. Il direttore sportivo del Milan dovrà essere molto più di un semplice talent scout: dovrà fare da collante tra squadra, allenatore e dirigenza, un ruolo che negli ultimi tempi è mancato come l’aria. Senza Maldini, il club ha perso un punto di riferimento, e la gestione del mercato estivo – con acquisti altalenanti e qualche flop di troppo – ha messo in luce tutte le crepe di un organigramma ancora in cerca di equilibrio. Furlani, insieme a Cardinale e Ibra, vuole invertire la rotta, e la scelta del ds sarà il primo tassello di una rivoluzione che i tifosi invocano a gran voce.