La leggenda del calcio italiano, nonché ex Milan, Gianni Rivera, punzecchia Gerry Cardinale: volano parole pesanti!
Il momento critico del Milan continua ad essere costantemente oggetto di discussioni e critiche pesanti. L’ultimo ad esporsi in ordine di tempo sulla situazione che coinvolge il club rossonero è stata l’icona del calcio italiano, Gianni Rivera. Nel corso della sua ultima intervista, l’ex calciatore rossonero ha punzecchiato Gerry Cardinale.
Rivera lancia una pesante frecciata: le parole sono pesanti!
Gianni Rivera non è andato c’è andato affatto leggero nei confronti della proprietà rossonera. L’ex Milan ha evidenziato alcune criticità a margine della sua intervista ai microfoni del Corriere della Sera: “Alcuni giocatori hanno qualità, come Barella o Tonali, ma ci vuole qualcosa di più, soprattutto là davanti. Fa piacere poi vedere il figlio di Paolo Maldini e nipote di Cesare in azzurro. Sono pochi anche gli italiani nel Milan. Evidentemente non credono più alle politiche che creavano i Baresi e i Maldini”.
La leggenda rossonera ha speso due parole anche per Camarda, mandando un chiaro messaggio alla società: “Se il ragazzo ha qualità deve giocare. Io non ho debuttato a 15 anni per stare in panchina. E lui deve credere in se stesso. Bisogna prima di tutto ridisegnare la società”.

In seguito, Rivera si è proposto al Milan: “Se mi vogliono come consulente potrei dare buoni consigli. Posso fare tutto, dal presidente all’allenatore e giocare gli ultimi sei minuti. Quanti gol segnerebbe Leao con me alle spalle? Tanti. È un ragazzo che ama attaccare gli spazi, sarebbe la mia freccia ideale come lo furono Altafini, Prati e Maldera”.
Rivera ha poi rincarato la dose, andandoci giù pesante nei confronti di Cardinale: “Assenza al 125° anniversario? Mancavano anche Maldini, Boban, Altafini… sono in buona compagnia. Certo il Milansenza la sua storia non è il Milan. Ma cosa vuole che sappiano gli americani di storia e di calcio?”.