La situazione non si sblocca: il giocatore rossonero continua a fare muro. La dirigenza del Milan è furiosa.
Dopo aver ceduto Ismael Bennacer alla Dinamo Zagabria, in queste ore il Milan sta ultimando gli ultimissimi dettagli con l’Al Shabab per la cessione di Yacine Adli. Le parti avrebbero raggiunto l’intesa sulla base di un trasferimento a titolo definitivo intorno ai 6/7 milioni di euro. Mentre il giocatore francese dovrebbe firmare un contratto da 6 milioni a stagione fino al 2028.
Dunque, il Milan è al lavoro per liberarsi degli esuberi e tra questi c’è anche Divock Origi. Diversa e più complessa, però, è la questione che riguarda l’attaccante belga. L’ex calciatore del Liverpool starebbe continuando ad opporsi al suo addio anticipato rispetto al contratto, tenendo sulle spine la dirigenza rossonera.
Origi fa muro: l’attaccante blocca la partenza anticipata
Con le cessioni di Ismael Bennacer e Yacine Adli, l’unica grana da risolvere in casa Milan per quanto riguarda gli esuberi resterebbe quella legata al futuro di Divock Origi. L’attaccante classe 1995 sono anni ormai che non rientra nei piani del club. All’inizio dell’ultima finestra di calciomercato, l’ex Liverpool è stato nella sede rossonera per discutere del suo futuro con la dirigenza.

Al momento, secondo ‘Tuttosport’, le possibilità di arrivare ad una risoluzione del contratto sarebbero bassissime. Il giocatore belga è ancora sotto contratto con il Diavolo, continuando a vantare un ingaggio da 4 milioni netti più bonus fino al 2026. Tuttavia, dopo i primi discorsi, la negoziazione tra le parti si sarebbe congelata.
Divock Origi starebbe continuando ad opporsi all’addio anticipato, rifiutando la risoluzione consensuale del contatto con una liquidazione da 2 milioni di euro. Dunque, l’attaccante belga resterà al Milan per l’ultimo anno di accordo, con l’obbligo di dover rimanere in Italia per motivi fiscali.
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