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Milan, Nkunku si racconta: “I miei primi ricordi del rossonero…”

Milan, Nkunku si racconta: “I miei primi ricordi del rossonero…”

Il neo acquisto rossonero si racconta ai microfoni di DAZN: dall’arrivo al Milan agli idoli del passato.

Christopher Nkunku è arrivato al Milan nelle ultime ore della sessione estiva di mercato: l’attaccante francese è arrivato dal Chelsea a titolo definitivo, per una cifra pari a 37 milioni di euro più 5 di bonus, firmando un contratto fino a giugno 2030. L’attaccante, classe ’97, era un concreto obiettivo di mercato della dirigenza rossonera, e Nkunku non ha esitato ad accettare l’offerta del club di Via Aldo Rossi, declinando altre offerte pervenute. Il francese è stato accostato anche all’Inter, ma i nerazzurri non hanno mai effettuato un vero e proprio affondo, lasciando libero spazio al Milan.

Milan, Nkunku si presenta ai tifosi: l’intervista a Dazn

Il Milan è stato uno dei club più attivi sul fronte mercato nell’ultima sessione estiva, portando a Milano l’attaccante francese classe ’97 Christopher Nkunku, a titolo definitivo dal Chelsea. Il francese si è raccontato in un’intervista all’emittente Dazn, parlando del suo arrivo al Milan, dei suoi idoli del passato e spiegando come nasce l’esultanza con il palloncino. Queste le sue parole sul suo arrivo:

È stato facile scegliere il Milan, è un grande club: il progetto per me era perfetto, sono entusiasta di iniziare. Ho bisogno di scoprire questo nuovo ambiente, l’atmosfera qui sarà sicuramente diversa dagli altri paesi.

Milan, Nkunku si presenta ai tifosi: l’intervista a Dazn spaziomilan.it

Non sono nella mia forma migliore, ma lavoro per questo e presto sarò pronto per giocare. Ogni partita è importante, ho già parlato con Maignan e Rabiot, l’importante è l’intera squadra. 

Nkunku ha poi voluto ricordare gli idoli del passato, tra cui quelli rossoneri:

I miei primi ricordi del Milan sono giocatori come Kakà, Ronaldinho, Ibrahimovic e Thiago Silvia, con i quali ho giocato nel PSG. Da Ibra ho imparato che non si deve vincere ma si deve battere l’avversario, mi ha insegnato ad essere esigente ad ogni allenamento. 

Sull’esultanza con il palloncino:

L’esultanza nasce per mio figlio: era molto piccolo e non poteva giocare con un pallone normale, così ha giocato con un palloncino. 

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